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Biografia, tra arte e storia

Paralipomènes - Michèle Battisti, 10/02/2019

J’ai cessé mes activités en matière de droit d’auteur mais pourquoi ne pas alimenter Paralipomènes, mon blog, avec d’autres textes ?  Comme j’ai repris – notamment – mes études en italien,  je peux y ajouter certains écrits que j’ai été amenée à produire dans ce

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J’ai cessé mes activités en matière de droit d’auteur mais pourquoi ne pas alimenter Paralipomènes, mon blog, avec d’autres textes ?  Comme j’ai repris – notamment – mes études en italien,  je peux y ajouter certains écrits que j’ai été amenée à produire dans ce cadre. Toutefois, contrairement à mes activités passées, je ne suis pas une spécialiste des questions abordées qui ne traduisent que mes points de vue sur certaines questions.

Primo, avevo l’intenzione di presentare une lettera aperta di Roberto Saviano a Matteo Salvini, una lettera pubbblicata sulla Repubblica alcune settimane fa. Ma, in un certo modo, il caso Saviano, un personaggio impegnato e coraggioso, era già presentato la settimana scorsa.Quindi, ho scelto di presentare oggi la recensione di un libro, recensione pubblicata il 14 ottobre 2018 sul Corriere della sera, un giornale di Milano di centro destra. E’ il giornale il piὺ diffuso in Italia.

Il redattore dell’articolo che ho scelto si chiama Ernesto Galli della Loggia. Nato nel 1942, è giornalista ed editorialista al Corriere della sera. Era laureato in Scienze politiche, dottore di ricerca in filosofia della storia ed è, addesso ancora, professore di storia contemporanea. Ha scritto sull’identità italiana, titolo di uno dei suoi libri che indica il suo soggetto di predilezione.

Il soggetto di quest’articolo

La critica porta su un libro intitolato « M. Il figlio del secolo », libro pubblicato da Bompiani e scritto da Antonio Scurati che insegna la letteratura contemporanea alla Libera università di lingue e comunicazione a Milano. Scurati ha scritto parecchi libro ma questo è il primo libro di una trilogia su Mussolini. E’ un romanzo ma l’autore afferma che « nessun personnaggio, accadimento, discorso o frasi narrati nel libro sono liberamente inventati ».

Si, ma Galli della Loggia mette in rilievo numerosi errori grossolani, che battezza svarioni, errori trovati in questo libro da cui indica le rispettive paggine. E qui siamo quasi alla metà dell’articolo che rappresenta 4 colonne.

Non ho verificato tutto cio’ che afferma Galli della Loggia ma Francesco de Sanctis, citato nel libro, è uno scrittore  e politico morto nel 1883 e la lettera citata nel libro non puo’ essere scritta nel 1922, come l’afferma Scurati. Inoltre, l’impianto di illuminazione ellettrica della Scala a Milano risale al 1883 e non al 1846.

Galli della Loggia dà molti altri esempi, meno anedottici, ma ci fermeremo qua.
Abbiamo capito il messaggio.

Dopo questo, il critico si domanda che cosa concludere da questi errori grossolani, dalla « disinvoltura » dell’autore, sono le sue parole,  e dal grande successo che ha questo libro in Italia e in altri paesi.

Galli della Loggia si stupisce « della mancanza di editing nella maggior parte dell’editoria italiana ». Tra le spiegazioni che ha dato, la prima è che gli editori non hanno realmente letto il libro, oppure  hanno notato questi svarioni  ma giudicato che erano « insignificanti », cio’ che mi pare serio, oppure, più crudele, « condividevano coll’autore il medesimo livello di coscenza storica ». Tutto cio‘ che per Galli della Loggia « è significativo della decandenza italiana ». Le parole sono forti.

Si tratta, certo, di un romanzo, ma l’autore ha affermato che niente era inventato e che la sua intenzione era di ripensare l’antifascismo su base nuove, « senza pregiudizio ideologico ». Certo, ma tanti errori in un libro presentato come scritto secondo « un criterio rigidissimo » è preoccupante per Galli della Loggia che, senza sorpresa, afferma alla fine della rcenzione, preferire l’antifascismo di prima, scritto con date e citazioni corrette.

Per concludere…

Galli della Loggia è uno storico, spezialista di storia contemporanea. Scurati, un linguista che ha scritto un romanzo ma ovviamente senza il rigore dello storico. Si puo’ scrivere un romanzo con personnaggi della storia ma indicando  cio’ che è inventato o meno sicuro. Il problema è che il libro è presentato come affidabile.

Il soggetto m’interessava perchè verificare le informazioni, qui, date e citazioni, mi pare essenziale. Qui non si tratta di fake news o infox in francese, almeno le spero, ma tante approssimazioni intorno ad un personnaggio della storia, cioè Mussolini, e della storia recente, non è una cosa insignificante, secondo me. Se l’illuminazione elettrica della Scala puo’ sembrare anedottica, possiamo imaginere che tutta la storia raccontata da Scurati è fundata su un sacco di informazioni approssimative e parziali. « Incongruenze, sviste e anacronismi » sono le caratteristiche di questo libro, secondo Il Corriere della Sera, un libro su cui è fundata, niente di meno, una  storia intorno a Mussolini.

La recensione di Galli delle Loggia ci porta ad altri punti

Sul canale radio France Inter, il 19 ottobre 2018, Thomas Legrand, un editorialista politico ha messo in relievo che ci sono verità fundati su fatti reali e verità di opinione, quando si distorce la verità affinché entri nel nostro sistema mentale, quando l’opinione diventa verità e che ciascuco ha una  propria verità.  E Thomas Legrand ha aggiunto che oggi ci sono sempre pù verità d’opinione.

E’ il caso del libro di Scurati ? Secondo la recenzione di Galli della Loggia, sembra piuttosto una « disinvoltura » dell’autore e delle case editrici. Bisognerebbe analizzare questo libro per esserne sicuro. Analizzarlo anche per sapere se questi errori hanno un impatto sulla messaggio che questo libro diffonde.  Per Galli della Loggia, è chiaro, è « il romanzo che ritocca la storia ».

Peraltro, che il grande numero di verità d’opinione è propria alla nostra epoca e che quest’epoca è un’epoca decadente caratterizzata dell’assenza di rigore, è una domanda interessante.

Inoltre, la verità in storia è un punto complesso, lo so. Inoltre, sappiamo che molti lavori dei storici del passato sono stati riconsiderati dopo la loro publicazione e gli errori trovati sono dovuti a vari motivi (nuove scoperte archeologiche o negli archivi, voluntà dello storico o dei suoi comittenti, ecc.).

Decadenza, verità storica sono tra i punti interessanti che la recensione di Galli della Loggia ci ha portati.

Pour information

Réponse d’Antonio Scurati à Ernesto Galli della Logia, le 29 octobre 2018

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